BAD LANDS di Tony Wheeler
Non avevo ancora letto un resoconto di viaggio dalla Corea del Nord, dall’Iraq o dall’Arabia Saudita e non credevo nemmeno fossero particolarmente interessanti. ma dopo aver letto Bad Lands – Un turista sull’asse del male devo ricredermi. Questi stati restii al turismo o decisamente poco allettanti per il turista stesso, presentano numerosi aspetti curiosi che vale la pena approfondire. In realtà spesso nascondono anche interssanti opere d’arte, antichi siti archeologici, spledidi litorali marini o paesaggi desertici e altrettanto spesso gli abitanti sono molto più cordiali e aperti rispetto ai regimi che li opprimono. Oltre ai paesi citati in precedenza Tony Wheeler, fondatore delle guide Lonely Planet, si reca a Cuba, in Albania, in Afghanistan, in Iran e in Afghanistan. Spesso incontra difficoltà per entrare, come ad esempio in Libia per ottenere il visto o in Corea dove è obbligatorio utilizzare i viaggi organizzati dallo stato, ma in generale riesce sempre a relazionarsi con la gente del posto in modo da ottenere un quadro più preciso e corretto della situazione locale. Per esempio gli Iraniani sono persone molto divertenti, cordiali e ospitali nonostante il regime teocratico sembri far sembrare il contrario. Inoltre a detta di una mia amica albanese il reportage sul suo paese è azzeccatissimo, soprattutto per quanto riguarda le frasi riportate dalla popolazione locale.
I paesi inclusi sono stati scelti su una serie di indicatori: il grado di repressione di chi governa, la possibile minaccia nei confronti di altri stati e il coinvolgimento in atti di terrorismo. Dopo la lettura spesso ci si accorge che in realtà la stampa e i mezzi di informazione occidentali hanno spesso demonizzato questi stati. Grazie al “Metro del male”, un semplice strumento di sua invenzione, Tony Wheeler stila una classifica dei paesi più malvagi. Per la cronaca vince la Corea del Nord, ma a una più attenta analisi anche paesi come gli Stati Uniti entrerebbero senza problemi in questa graduatoria.
Nel complesso il libro è molto gradevole e interessante, scritto in tono spesso cinico e sarcastico. Non è il classico reportage di viaggio che chiunque può scrivere anche se in realtà di situazioni veramente pericolose non ce ne sono state. Un altro aspetto positivo è che l’autore esprime in modo diretto la sua opinione, criticando senza filtri gli aspetti più grotteschi del potere. Consigliato.
Recensione di Gianni Mezzadri[ratings]