STUPIDA PUTTANA. I MIEI VIAGGI IN ASIA DA PSEUDOVERGINE VENTENNE di Iris Bahr
Premesso che il titolo non mi è mai sembrato molto azzeccato, Stupida puttana (Einaudi, pp. 220, € 12,50) è il divertente diario-racconto di Iris, ventenne israeliana che dopo gli anni di servizio militare obbligatorio incastrata nella sua uniforme “verde vomito”, decide di partire per il suo insolito viaggio zaino in spalla attraverso l’Asia, con un obbiettivo altrettanto insolito: perdere la verginità.
Nel lungo percorso che attraversa Thailandia, Vietnam, Nepal e India, tra oppiomani tribù Akha rimodernizzate e ricostruiti scenari di guerra vietnamiti, Iris sceglie come compagni di viaggio i personaggi più disparati e stravaganti, provenienti da diversi angoli del pianeta: dall’inglese feticista di puttane con amico brutto al seguito, al malato terminale, all’omonima Iris, israeliana come lei, ma dal carattere fin troppo mite e con la passione per la poesia.
Il libro è leggero e scorrevole, l’autrice sa essere autoironica con sè stessa e con il suo popolo (“il fatto è che gli israeliani si fidano solo l’uno dell’altro.Tranne quando sono in Israele, logicamente, dove non si fiderebbero di un altro israeliano nemmeno per chiedergli che ora è”), sa ridere delle sue disavventure, anche se in privato si sente un’outsider e cerca il suo “posto nel mondo”.
Unica nota negativa è il linguaggio che a volte mi sembra inutilmente volgare (forse solo una traduzione infelice?). Da segnalare la “gerarchia ufficiale dei turisti zaino in spalla” e la fuga dall’oppiacea montagna thailandese in sella alla vespa guidata dal figlio del capo tribù akha. Consigliato per i Lonely Planet addict.
Recensione di Paola Annoni
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