IL GIRO DEL MONDO IN BARCASTOP di Alberto Di Stefano
La vacanza in barca esercita su molte persone un fascino particolare: il mare, il senso di libertà, i panorami sempre nuovi e uno stile di vita diverso e in un certo senso esclusivo attirano parecchio. Dietro però alla facciata patinata si nascondono parecchie difficoltà che quasi tutti ignorano. Alfredo Di Stefano compie Il giro del mondo in barcastop (Feltrinelli Traveller, pp.386, € 16,50) dopo aver mollato la sua ordinaria ma solida vita milanese per un futuro all’insegna dell’improvvisazione e della precarietà, ma proprio per questo più stimolante. Il libro è un resoconto di questa lunga avventura, una sorta di diario di viaggio, ma anche una guida per chi vuole seguire le sue orme e conoscere quello che ci si può aspettare e partire perciò preparati. E’ vero infatti che viaggiare senza pagare è possibile, ma è altrettanto vero che se non si vuole restare bloccati in qualche porto è necessario conoscere le rotte e i modi in cui procurarsi un passaggio.
I vari capitoli riguardano l’esperienza necessaria, la scelta dell’equipaggio e del capitano, le caratteristiche della barca, la durata del viaggio, le diverse modalità di viaggio negli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano, le formalità doganali, le spese da affrontare, i compiti dell’equipaggio, i pericoli e le emergenze, ma soprattutto gli aspetti psicologici della vita a bordo. Si sottovaluta quasi sempre che la convivenza forzata in spazi ristretti porta molto spesso alla nascita di dissapori che a lungo andare possono portare persino a compromettere la sicurezza della navigazione. E’ significativa l’esperienza dell’autore che partito dall’Italia con 10 persone, ha assistito al primo sbarco dopo una settimana e dopo 4 mesi erano rimaste solo 2 persone.
L’alternanza tra la guida e il diario rendono questo libro particolarmente fruibile sia da chi cerca la narrazione delle avventure e delle disavventure affrontate in questo originale modo di viaggiare, sia da chi vuole informazioni, suggerimenti, trucchi e consigli per un viaggio di questo tipo. Anche per decidere di non partire.
Recensione di Gianni Mezzadri
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