QUANDO C’ERA SUPERMAN di Ambrogio Fogar
Quelli di Fogar non si possono definire viaggi, sarebbe infinitamente riduttivo, lui amava le imprese al limite del possibile, le sfide più difficili. Quando c’era superman (Piemme, pp. 189, € 14,50) non è uno dei libri in cui racconta una delle sue avventure. E’ molto di più. Perché, questa volta, non si tratta di un viaggio compiuto in qualche luogo sperduto del nostro pianeta, in qualche deserto di ghiaccio o in una qualche linea dell’orizzonte fatta solamente di oceano a perdita d’occhio. No, questa volta no. Questo è un viaggio molto più complicato, molto più intimo, all’interno di sé stesso, ma non per ciò meno importante. Nel
Con queste pagine, scritte poco prima di morire, Fogar spera di mandare un messaggio a tutti quanti: se qualcuno di voi riuscirà ad affrontare i fastidi della vita quotidiana con un coraggioso sorriso, dove ieri c’era solo disperazione e noia, allora questa fatica avrà un senso, e per me sarà una vittoria.
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