SILENZI DI SABBIA di Carla Perrotti
Dopo il Tenéré nell’ Africa australe, il Kalahari in Sud Africa e il Salar de Uyuni in Sud America, Carla Perrotti corona il sogno di una vita, ossia attraversare un deserto per ogni continente, raccontando in questo libro (Corbaccio, pp. 207, € 16,90) le sue ultime due imprese: la prima in Cina nel Taklimakan e la seconda in Australia, nel Simpson Desert. Come nelle precedenti esperienze estreme, la signora dei deserti affronterà i luoghi più insidiosi e inospitali del pianeta in solitaria e in completa autonomia, mettendo a dura prova la propria resistenza psicofisica. ll Taklimakan, incorniciato dalle montagne hymalaiane, si estende per 337.000 Km, ed è il secondo deserto al mondo dopo il Sahara. Il suo nome significa “deserto della morte irrevocabile”, infatti ai tempi di Marco Polo, la Via della Seta, che partiva dalla capitale cinese, lo aggirava biforcandosi sui due lati esterni. Già allora era molto temuto, tanto che pochissime carovane osavano avventurarsi al suo interno e quindi il territorio è rimasto praticamente inesplorato sino ai giorni nostri. Nonostante ciò i cinesi lo considerano un luogo mitico e ne parlano con grande rispetto. In ventiquattro giorni Carla lo ha attraversato da sud a nord percorrendo ben 550 kilometri a piedi, con unico compagno di viaggio il suo zaino, contenente tutto il prezioso materiale indispensabile per la sua sopravvivenza. Durante la traversata ha dovuto fare i conti con temperature molto calde di giorno e nettamente sotto lo zero durante la notte, alimentarsi quasi esclusivamente con integratori dietetici in pillole e dormire in una piccola tenda che le permetteva appena di stendere le gambe. Ma poi le bastava assistere ad uno splendido tramonto con vista panoramica sulle dune del deserto per essere ricompensata di tutte le privazioni e sofferenze subite.
Infine c’è l’Australia ad aspettarla, con il suo Simpson Desert, per chiudere in bellezza il cerchio delle sue coraggiose e meravigliose imprese. Questo ultimo deserto è particolarmente impegnativo, i preparativi durano alcuni anni, tempo indispensabile per organizzare il viaggio, studiare il territorio, scegliere il materiale più adatto e seguire un rigido piano di allenamento e preparazione fisica. Alla fine di questo estenuante ma importantissimo lavoro, arriva finalmente il momento di partire e avventurarsi tra le dune rosse che caratterizzano questo splendido deserto, insidioso ma allo stesso tempo affascinante, che si estende per 170.000 km quadrati, dove le temperature arrivano a toccare i 55 gradi, le zanzare non lasciano un momento di tregua e dove vivono i serpenti più velenosi al mondo. In venti giorni Carla percorre 430 km e questa volta viene accompagnata da alcune presenze speciali: dingo, falchi ed emù. Cinque esperienze con difficoltà diverse tra loro, cinque deserti unici e spettacolari, difficili da comprendere, ma un unico filo conduttore: il desiderio di essere in armonia con loro, di meritarsi il loro rispetto rispettandoli, di entrare in punta di piedi nel loro cuore con molta umiltà.
Carla ci insegna che la solitudine è spesso una condizione indispensabile per arrivare ad una maggiore conoscenza di sé e che le sue imprese possono essere considerate una metafora della vita, durante la quale, ognuno di noi, si trova ad affrontare piccoli e grandi deserti quotidiani.
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