TERRE DEL SILENZIO – Around the world sulla Strada dei Re di Andrea Carrà
Dopo il viaggio in moto in solitaria nella fredda Islanda (narrato nel primo volume di Terre del Silenzio), Andrea Carrà affronta, sempre accompagnato dalla sua fidata BMW, il caldo torrido dei territori mediorientali. Partendo da Genova ha a disposizione solo 15 giorni per raggiungere il Mar Rosso ad Aqaba e ritornare a casa. Il fattore tempo è determinante, è un limite dettato dal fatto che l’autore ha una famiglia e un datore di lavoro a cui rendere conto, ma questo non gli cancella i sogni di avventura, un esempio da seguire per tutti quelli che pensano che un viaggio del genere non sia accessibile a persone che conducono una vita “normale”. Certo, è un’esperienza impegnativa, che richiede preparazione e pianificazione, ma che sicuramente regala emozioni e ricordi difficili da dimenticare.
Anche questo libro si intitola Terre del silenzio, un silenzio visto come “ricerca e contemplazione, come scelta che agevola la riflessione e il contatto profondo con l’ambiente esterno, silenzio come punto di partenza alla ricerca di ciò che dentro di noi ci è sconosciuto, per capire meglio quello che ci circonda”.
Il viaggio si snoda attraverso Turchia, Siria e Giordania, luoghi ricchissimi di storia, ma anche spazi aperti dove la sensazione di libertà e fortissima. Ma è anche un viaggio estenuante, dove il caldo torrido, oltre ad essere un elemento di disturbo, può diventare un vero pericolo. Alla fine sono le persone il ricordo più intenso: bambini e adulti, specialmente in Siria, hanno una gentilezza e una genuina ospitalità che è difficile da incontrare. In appendice si trova un importante breviario del motociclista viaggiatore, molto utile per chi vuole affrontare un’esperienza di questo tipo.
Il libro, ricco di belle fotografie che illustrano il viaggio e ci fanno immergere ancora di più nello spirito del deserto, è in vendita sul sito www.andre4x4.com e il ricavato sosterrà la diffusione delle iniziative dell’organizzazione umanitaria Onlus “Bambini nel deserto”.
Recensione di Gianni Mezzadri
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