NON DITE A SANDOKAN CHE SONO STATO QUI di Simone Mariotti
Promotore finanziario, editorialista del quotidiano La Voce di Romagna, appassionato viaggiatore, Simone Mariotti lascia per un mese il burrascoso mondo della finanza per immergersi in quello rigoglioso e selvaggio dell’isola del Borneo, la terza al mondo per superficie e la maggiore dell’arcipelago indonesiano. Simone ci guida alla scoperta di una terra ricca di colori e profumi intensi, di scenari naturalistici semplicemente splendidi, in uno dei Paesi più cosmopoliti del mondo, esempio di tolleranza civile e religiosa. Affascinato dalle letture di Salgari e dal personaggio di Sandokan, Simone esplora il Borneo malese in lungo e in largo fuori dalle solite rotte battute dai turisti, da solo e con lo zaino in spalla, addentrandosi negli altipiani più sperduti e camminando per interi giorni nella foresta pluviale tra sanguisughe, farfalle giganti e piante carnivore.
I dayachi delle avventure salgariane e gli Iban un tempo tagliatori di teste sono sempre lì, ma la loro esistenza è naturalmente cambiata. Vivono ancora in case comuni costruite l’una accanto all’altra, in genere su palafitte, così da costituire un’unica casa molto lunga detta longhouse. Ma non praticano più l’antico rituale di tagliare le teste, considerate un tempo sede dell’anima e il cervello contenuto una fonte preziosissima di energia. Appese nelle capanne del villaggio fornivano la forza sufficiente a tenere lontane le avversità finché qualche altra disgrazia non giungeva a turbare il quieto vivere della comunità, e allora si ripartiva alla caccia di altre teste. Oggi sono comunità gentili e curiose che accolgono i turisti con il sorriso, canti e danze, lieti di mostrare usi e abitudini locali. Simone ci dà un assaggio della loro accoglienza pernottando come ospite nelle abitazioni e raccogliendosi intorno al fuoco della loro vita quotidiana per mangiare, chiacchierare o giocare con i numerosi bambini delle comunità.
Durante la sua esperienza incontra anche molti altri viaggiatori e con alcuni nasceranno delle vere e proprie amicizie. «Di quelle che, rispetto a una semplice conoscenza, possono vantare di aver condiviso qualcosa di unico, le cui sensazioni resteranno sempre con te, anche se il periodo insieme era durato poco più di una manciata di giorni».
Recensione di Paola Pedrini
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