HASTA LA FIN DEL MUNDO …IN VESPA di Lorenzo Franchini
Solitamente i libri di viaggio sono diari e racconti di sogni che gli autori sono riusciti a realizzare, magari sogni di infanzia o “missioni” che si sono messi in testa. Qui in più, c’è passione pura. “Hasta la Fin del Mundo …in Vespa” è lo strano diario di un gruppo “che più misto non si può” di appassionati di viaggi e ovviamente devoti alle loro Vespe. Ammetto, sono salita su una Vespa una volta in vita mia e non sono sicuramente appassionata di motori, eppure sciogliendo la perplessità delle prime pagine di Lorenzo Franchini mi sembra si essermi avvicinata a questo mondo. Missione: partire da Buenos Aires per arrivare a Ushuaia, estremo sud della Tierra del Fuego. Il libro si divide fondamentalmente in due parti, la preparazione al viaggio e il folle raid sulla Ruta 40 attraverso le solitarie terre patagoniche.
Lo stile è strano, tutta la prima parte è composta dagli scambi di mail tra Luca, “capo” della spedizione (descritto “deliziosamente ” nella sua autodefinizione in una delle tante mail “Luca non ha manie di protagonismo, nè smania di fare il capitano… non facciamo puttanate tipo votazioni democratiche a gogò, c’è una sola persona che decide, cioè io…è impossibile accontentare tutti”), e i partecipanti provenienti dalle più disparate zone italiane (con aggiunte dal resto del mondo!).
E poi, il viaggio. In ventotto. Persone che bene o male non si conoscono, di età, mentalità ed estrazione diverse: così nasce la magia in questo raid folle su la famosa strada con sassi grandi come patate e paesaggi mozzafiato. Capita ovviamente di tutto, tra incidenti (non troppo gravi, ma forse sarebbe meglio non chiederlo al “turbo” che è tornato a casa con una gamba ingessata), scismi interni, riso freddo incubo di ogni intestino, fast food (dove “fast” è sinonimo di buona volontà e scarsi risultati”), e un boccone amaro chiamato “cueva” da mandar giù.
Un viaggio folle e divertente che è riuscito inaspettatamente a coinvolgermi fino a commuovermi nel finale (no, nessun finale ad effetto, è quello che si immagina, arrivano tutti e son tutti felici, non è un romanzo!). La scrittura è scorrevole, condita spesso con una buona dose di accenti dialettali romanacci o biascicatamente veneti (forse un po’ alcolici!). Da leggere, per capire che nessuna impresa è poi, in fondo, troppo folle.
Per informazioni http://findelmundovespa.tk/
Recensione di Paola Annoni
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