IL SILENZIO E I SUOI COLORI di Roberta Lodi Pasini e Gabriele Tamburini
La Birmania, oggi ridenominata Myanmar, pone un dilemma a chi vorrebbe visitarla: partire e in questo modo sostenere indirettamente il governo o boicottare il turismo che porterebbe denaro alle casse del regime? Roberta Lodi Pasini e Gabriele Tamburini hanno deciso per la prima soluzione e dal loro viaggio è nato questo libro composto da parole, immagini e suoni, che ci porta a scoprire una realtà lontana e poco conosciuta.
Il percorso è legato al filo conduttore dei colori, dal giallo dei trucchi sui visi di donne e bambini all’arancione delle tonache dei monaci, dall’azzurro dell’acqua all’oro delle pagode. E’ un racconto di viaggio in cui le belle fotografie giocano un ruolo fondamentale, portandoci a vedere sorrisi autentici e scene di vita quotidiana di persone che sembrano esistere in una realtà parallela, molto distante da quel mondo occidentale di cui sanno così poco.
E’ un paese dove il silenzio è la colonna sonora del viaggio, legato a filo doppio con il lato meditativo dei monaci buddhisti che hanno segnato gli ultimi avvenimenti di storia locale e che grazie alla loro lotta e al loro sacrificio, lasciano accesa la speranza per un popolo che da cinquant’anni rincorre il sogno della libertà. Ma questo volume ha anche una colonna sonora reale, una raccolta di pezzi del percussionista Pat Waing.
E’ un libro che consiglio a tutti, per poter conoscere meglio l’oppresso popolo birmano, con la speranza che, come è avvenuto da poco ad Ang San Suu Kyi, un giorno sia libero.
Recensione di Gianni Mezzadri