DIARI DALL’EST di Davide Ribella
Dei tanti viaggi estivi che i ventenni italiani sognano per l'estate, penso che Russia, Bielorussia, Polonia e Ucraina non siano certamente ai primi posti della classifica dei più richiesti. Ma per qualcuno i paesi dell'est Europa hanno un fascino particolare e in questo libro sono raccolti quattro diari di altrettante esperienze in una delle parti meno conosciute del nostro continente.
I protagonisti sono tre amici, tre ragazzi all'avventura, nel senso letterale del termine, alla scoperta di luoghi e genti con cui è difficile relazionarsi. A un viaggiatore esperto il loro girovagare può apparire disorganizzato e poco efficiente, ma questa è solo un'altra declinazione del viaggiare. E' l'affrontare posti sconosciuticon pochi mezzi e con una preparazione non meticolosa. Questo ha ovviamente i suoi svantaggi, ma può anche riservare piacevoli sorprese e incontri che, anche se non sempre piacevoli, permettono di conoscere un pezzettino diverso di una nazione.
Il gruppo è eterogeneo, spesso obiettivi e interessi non coincidono, e la seconda voce che compare di tanto di in tanto nel testo, fa da controcanto al racconto principale ed è un modo per vedere in modo diverso lo stesso viaggio attraverso gli occhi di un compagno. Occhi che spesso notano altro e hanno una diversa sensibilità, ma che sono anche la prova delle infinite angolazioni sotto cui vedere il mondo.
Sono avventure leggere vissute con l'ingenuità e la spregiudicatezza di ragazzi che si sono buttati in avventure estive diverse dal solito viaggio dove tutto è sicuro e garantito. Non mancano gli stereotipi dell'italiano all'estero (il cibo, la conquista delle ragazze…), ma proprio per questo I diari dall'est hanno una genuinità che li rende realmente autentici.
Recensione di Gianni Mezzadri