LE MAMME DI TUTTI I BAMBINI di Paola Pedrini
Nuovo libro, nuovo continente. Paola Pedrini lascia con i suoi racconti l’India e ci porta in Africa, nel cuore del Kenya lontano da spiagge e resort, tra le strade impolverate di una missione, tra le difficoltà quotidiane di una vita a cui ti devi adattare. “Le mamme di tutti i bambini” è un libro che mi ha tirato un pugno sul cuore e uno schiaffo in faccia, per il contenuto, per lo stile.
Ogni racconto è asciutto, scarno e senza fronzoli: è il racconto onesto di un’Africa vera, senza poesia. Ma quello che trasmette viene però filtrato dalle sue emozioni, e quasi ad ogni pagina trasuda amore, passione e rabbia. Rabbia per quell’ignoranza che diffonde l’HIV e decide il destino di innumerevoli bambini, rabbia per quella “violenza che è parte integrante della vita politica e sociale del Kenya”, rabbia che non si trasforma mai in rassegnazione, ma in lotta, in un istinto di protezione verso tutte quelle vite che cercano di salvare.
L’autrice vive il Kenya da lungo tempo, non è una viaggiatrice, una visitatrice occasionale: il tempo dei suoi racconti esprime il ritmo rallentato, quello delle attese a bordo strada per un bus rotto o quello dettato dalla natura. C’è l’Africa nelle sue parole, c’è il racconto di una missione – quella di Ndithini, definita "un angolo terrificante di paradiso, dove i sentimenti ti investono" – che tra mille difficoltà funziona, ed è miraggio di speranza per tanti, e ultima casa per troppi.
Sto cercando un termine che racchiuda e definisca questo libro appieno, e forse il termine giusto che lo rappresenta è “nudo”. Nudo nello stile, nudo il modo in cui l’autrice si racconta anche nelle debolezze più profonde, nudi i bambini che cercano aiuto, nudo il mondo di cui parla. Da leggere, soprattutto per chi si chiede dove a volte vanno a finire i soldi della beneficenza. Perché ci sono persone che rendono le speranze realtà.
L'autrice collabora con l'associazione Domus Onlus: sul loro sito, le lettere di Paola dal Kenya
Recensione di Paola Annoni