PRINCIPESSA? NO, GRAZIE di Valentina Ruble
Sono stata convinta che i libri vanno letti quando loro vogliono essere letti. O meglio, quando è il momento giusto. RIcordo di aver tenuto sul comodino "L'Ombra del Vento" per mesi, ero curiosa, ma non era il momento. Con "Principessa? No, grazie", di Valentina Ruble, ho avuto un rapporto un po' più complesso: l'ho letto, mi ha lasciata perplessa, l'ho lasciato decantare. E' stato lì sul comodino per mesi, mi guardava e mi minacciava perchè lo dovevo recensire. E' stato lì una primavera. E poi in uno stanco pomeriggio d'estate l'ho ripreso in mano, forse nel mood giusto, forse era il momento in cui voleva farsi leggere davvero. Abbiamo fatto amicizia, siamo ripartirti. E così quella protagonista un po' impacciata l'ho sentita più amica, e lo stile chick lit mi ha convinta di più. Paula, la protagonista che molla il suo fidanzato storico alla cena di Natale e poi scappa nella Repubblica Dominicana per liberare la testa da una madre petulante da un'acida e infima collega, ha una chiara predisposizione per le figuracce e per le conoscenze sbagliate (si sa, nei villaggi gli animatori sono sempre una conoscenza sbagliata!), e sceglie come compagna di avventure Giovanna, una pimpante vecchietta dai parei dorati che si mantiene giovane grazie al ballo e ai toy boy. Divertente, con un tocco alla Bridget Johnes, è una buona avventura da mettere in valigia, soprattutto se volete distrarvi dalle spiagge fangose della riviera, sognando i Caraibi. "Principessa? No, grazie", è il suo primo romanzo, ma ha già la battuta scaltra di chi ha macinato parole per molto tempo. Un buon compagno di viaggio.
Recensione di Paola Annoni