BUENOS AIRES, LE STRADE DEL VIZIO di Albert Londres
Scritto con lo stile del feuilleton, Buenos Aires Le strade del vizio (Excelsior 1881, pp.302, € 14,50) racconta la tratta delle bianche che, nei primi anni del ‘900, rendeva qualsiasi viaggio tra l’Europa e l’Argentina un’avventura a metà strada tra la disperazione e la ricerca dell’Eldorado.
Tutto comincia a Parigi, nel commissariato di Polizia in cui la buoncostume e i garçons della tratta giocano al gatto e al topo, attraverso una sottile linea di compromessi che “regola” l’attività dell’esportazione di “pacchi” (le donne). Compromessi che lo stesso Londres utilizza per carpire le informazioni che utilizza nei suoi reportages, sempre vissuti dall’interno, in incognito, da infiltrato, a contatto diretto con chi il “lavoro sporco lo gestisce”. Il funzionamento della tratta è semplice, le ragazze carine e affamate vengono ammaliate da giovani eleganti che promettono loro una vita migliore in Argentina, vengono sfamate, vestite, imbarcate e una volta sbarcate introdotte al mestiere di prostituta, diventando poi a loro volta le insegnanti delle future intrattenitrici.
E’ con queste premesse che Londres descrive il funzionamento di una società basata sul “commercio” e sullo scambio. Tutto è lecito, nel limite delle regole della mala. Tutto è accettabile, nel limite del miglioramento della propria posizione.
L’obiettivo di Londres è scoprire e descrivere nel dettaglio tutto il funzionamento della tratta, intrufolandosi come “uno che vuole iniziare il mestiere” ne carpisce i segreti e li riporta al lettore cercando di donargli anche il lato umano dei protagonisti della sua storia, senza mai giudicare a priori e anzi, cercando di approfondire tutti gli aspetti della vita alla quale si dedica. Il passo del reportage è dato dal pensiero dello stesso Londres: “Sono voluto scendere negli abissi in cui la società getta quello che la minaccia o che non può mantenere” dice “Ho voluto vedere quello che nessuno vuole più vedere. Giudicare la cosa giudicata”.
Famoso per i suoi reportage dedicati sempre ai “margini” della società, e incentrati su aspetti apparentemente celati dietro alle incongruenze e alle ipocrisie morali della società degli anni 20 Albert Londres, trasuda passione per un mestiere e per la “ricerca” della verità da tutti i punti di vista ed è molto abile nel trasmettere al lettore una realtà schietta e precisa, arricchita di impressioni personali e riflessioni che vanno al di là del giornalismo oggettivo e fanno assumere al reportage l’aria del romanzo.
Buenos Aires le strade del vizio è sicuramente un buon inizio per immaginarsi la vita e l’atmosfera della Buenos Aires del primo ‘900 e appassionarsi allo stesso tempo, ad un continente e ad una città in cui, ieri e oggi, le contraddizioni sono all’ordine del giorno e tutto è ancora possibile. Per chi fosse interessato al racconto “parallelo” della tratta dei neri è disponibile, sempre dello stesso autore, anche “Terre d’Ebano” (Bollati Boringhieri).
Il libro si presenta in un formato particolarmente curato, in cui sono incluse foto d’epoca e biografia dell’autore. L’ideale per chi, oltre ad amare il viaggio e la scoperta, è anche appassionato di libri.
Recensione di Sara Carini
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