LA SPERANZA INDIANA di Federico Rampini
L’India è una nazione che vista da 6000 km di distanza appare piuttosto omogenea. In realtà la situazione è molto più complessa e variegata di quanto si possa credere. E’ un “riassunto del mondo”, ci si trova un po’ di tutto: un sesto della popolazione mondiale, più lingue che nell’intera Europa, tolleranza e spiritualismo, ma anche conflitti e corruzione. Analfabetismo e povertà, ma anche cultura e rapido sviluppo. Federico Rampini, che nel precedente L’Impero di Cindia aveva introdotto alcuni temi presenti in questo libro (Mondadori, pp. 275, € 15,00), ci porta a conoscere più approfonditamente il passato, il presente e il futuro di questa incredibile nazione.
Si passa dalla storia del Taj Mahal allo sviluppo della nuova Silicon Valley a Bangalore, dal retaggio delle caste ai nuovi Tycoon indiani come Tata, Ambany e Mallya, dall’incontro con un mafioso indù in uno slum di Mumbay ai personaggi che frequentano gli ashram. E’ un lungo viaggio attraverso le tante anime che rendono unica questa nazione-continente. Anche se ha un passato recente di miseria e malattie, il suo futuro è radioso: negli ultimi 25 anni oltre 200 milioni di indiani sono usciti dalla povertà ed entro 20 anni il Pil avrà superato quello europeo. E tutto in una nazione democratica e pluralista, dove la maggioranza della popolazione è sotto i 35 anni. Racchiude tutte le contraddizioni più estreme dei nostri tempi, ma “ha deciso che può diventare moderna senza perdere una fisionomia culturale unica, tenace e gioiosamente diversa. E’ avida di benessere materiale e, al tempo stesso, sa goderne con più moderazione di noi, mantenendo tradizioni e stili di vita meno distruttivi dei nostri per le risorse naturali del pianeta”.
Ho letto questo libro durante il mio viaggio in India, chiedendo spesso al mio autista/guida conferma di quanto scritto da Rampini e posso affermare che le informazioni sono precise e aggiornate. Il taglio giornalistico rende la lettura scorrevole e si scoprono tantissime curiosità che giustificano lo slogan del Ministero del turismo indiano: Incredible India!
Recensione di Gianni Mezzadri
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