INDIA DEL SUD: NELLA TERRA DEGLI DEI di Pierpaolo Di Nardo
La guida raccoglie 15 anni di viaggi, racconti, sguardi e incontri. Frutto di intensi giorni passati in India, questo lavoro mette insieme cartine e disegni fatti a mano, fotografie e musiche, cerimonie sacre vissute nei templi, appunti (scritti in treno) sul cinema, sul teatro e sulla spiritualità dell’India. Chilometri percorsi a piedi nelle campagne tropicali del Maharastra; tempo sospeso sulle acque immobili delle backwaters del Kerala; il traffico creativo di Mumbai e quello flemmatico dei mercati delle tribù dell’Orissa; la scoperta dei meravigliosi templi medievali del Karnataka; le danze ed i canti dei pellegrini nelle città storiche del Tamil Nadu; l’ombra delle palme delle spiagge di Goa; il paradiso marino delle Isole Laccadive e delle Isole Andamane. Musica, cinema, teatro, danza, storia dell’arte, ayurveda, yoga sono tutti argomenti trattati nella guida che è anche ricca di cartine, itinerari classici o inconsueti (raccontati in prima persona), approfondimenti culturali sulla storia e sulla vita religiosa del paese.
Tra il 1996 e il 2010 Pierpaolo di Nardo è stato in India circa settanta volte. Prima come accompagnatore di viaggi e poi per interesse personale ha vissuto a New Delhi e a Chennai per lunghi periodi, cercando di stabilire rapporti profondi con gli indiani e partecipando alla vita quotidiana in tutte le sue manifestazioni. Ha percorso migliaia di chilometri per le strade del Rajasthan mischiandosi tra contadini e mercanti di bestiame; ha esplorato gran parte del Ladakh in una delle zone himalayane meno conosciute; ha navigato sulle sacre acque della Yamuna e del Gange; si è appassionato alle culture e alle filosofie induista e buddista approfondendo la sua conoscenza nei templi e nei monasteri; ha conosciuto star di Bollywood e capi villaggio delle ricche campagne. Oggi si occupa di India e non ne può più fare a meno.
“L’India entra una sola volta nella vita per non uscirne più. Una volta venuti a contatto con l’India non se ne può più fare a meno. L’India è una porta sempre aperta. Ma la cosa che fra tutte ci attrae è l’incontro con un mondo altro, un mondo assai distante dalla nostra concezione del tempo e della vita, ma vicino all’umano sentire, un mondo in grado di costruire ponti tra noi e noi.”
Recensione di Paola Pedrini
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