OLTRE LA PAURA di Lorenzo Calamai
Non è un libro di avventura e nemmeno di grandi pellegrinaggi in giro per il mondo, ma quello di Lorenzo Calamai lo definirei piuttosto un viaggio attraverso l’animo umano. A dar vita alle pagine del libro sono infatti storie di persone, a parlare sono ragazzi di strada, bambini abbandonati, famiglie che vivono al limite della sopravvivenza, malati, storpi, dimenticati da tutti in una città così degradata come sa essere Calcutta. Ma a parlare sono anche le voci dei tanti volontari che ogni anno arrivano da tutto il mondo per dare il loro aiuto in uno dei centri di Madre Teresa presenti in tutta l’India. Lorenzo è uno di loro, è lo zio di tanti bambini, è l’amico di molte famiglie, un punto fermo per tanti ragazzi. Lorenzo ci prende per mano e ci accompagna tra gli slum di Calcutta, un formicaio di persone ammassate accanto a cumuli di spazzatura. Ci porta tra i mercati colorati, attraverso strutture fatiscenti, tra i mille volti che abitano le stazioni, tra povertà, storie di solitudine e odori che fanno mancare il fiato. Ma soprattutto ci porta a Prem Dan, un centro gestito dalle suore di Madre Teresa che accoglie persone malate, moribondi, gente di strada e uomini con problemi mentali. Come Somnapal, piccoletto, guance scavate, soffre di una grave forma di diabete e la sua famiglia non riesce a sostenere i costi delle cure. C’è Maidul, malato di tubercolosi e la madre ogni giorno percorre in autobus un tragitto di due ore per andare a trovarlo; c’è Jonassie, uno scheletro rivestito da un sottile strato di pelle che si sta lasciando morire, esausto al pensiero di continuare quella vita. E poi ci sono le suore, sempre attente, riconoscono i pazienti, si ricordano i nomi, la malattia e le cure. Parlano, ascoltano, si occupano delle famiglie, dei volontari, sempre sorridenti, sempre una parola per tutti. Lasciando a casa convinzioni, pregiudizi e stereotipi occidentali, Lorenzo si lascia semplicemente vivere da una realtà completamente diversa dalla nostra dove la sola sua presenza permette a qualcuno di non morire per strada. È un libro che ci parla della paura, quella dell'abbandono, della solitudine, dell'incertezza in una città infernale come Calcutta. Ma ci parla anche di speranza, di cambiamenti, di voglia di vivere attraverso le storie che abitano quella che Dominique Lapierre ha definito “La città della gioia”.
Lorenzo Calamai, nato a Firenze nel 1969, vive una parte dell’anno in Toscana occupandosi di agriturismo, e l’altra parte a Calcutta lavorando come volontario con le suore di Madre Teresa. Con Edizioni della Meridiana ha già pubblicato “Stracci leggeri” nel 2002.
Recensione di Paola Pedrini