GLI ANGELI DI CALCUTTA di Paola Pedrini
Ancora India nelle parole di Paola Pedrini, ancora amore, ancora chai ad ogni angolo di strada. Ne "gli angeli di Calcutta" racconta la sua esperienza vissuta come volontaria nel campo di Prem Dan, a Calcutta, dove vengono curate persone afflitte da malattie mentali, mutilati e tubercolitici. Uno shock per l'anima.
Shockare il lettore con dettagli violenti è un vizio che hanno troppi scrittori, ma non suo. Con una dolcezza intrinseca che la caratterizza, racconta dall'interno un mondo che troppe persone vanno a "guardare": lo fa tramite sè stessa e le sue relazioni, regalandoci la storia di qualche donna a cui si è particolarmente legata, spiegando alcuni concetti base della religione, immergendo le mani nel cibo, presentandoci i volontari che collaborano con lei, non si vergogna a mostrare le sue vere sensazioni. Ti insegna l'India tramite la cultura, non l'orrore. Ha la capacità di aprirti finestre sul mondo e rimanerti accanto con una spiegazione, una parola di conforto, la condivisione della stessa emozione. Commuove il suo essere onesta, il suo rimanere pietrificata davanti a un piede infestato dai vermi, e trovare "tutta la felicità di un istante dentro a un piatto di riso mescolato con le mani a verdure al curry e ritrovarsi le dita tinte di giallo per giorni". Semplice. Ha capito il valore delle cose e cerca, mettendosi a nudo, di trasmetterlo al lettore.
124 pagine che fanno bene all'anima, e fanno riflettere. "Questa gente non possiede niente se non quello che ha accanto, gente che vive di niente, ma non per niente. E' per questo che si dice "qua un sorriso vale molto?" Perchè hanno questo da offrire? No, non credo abbiano solo questo, solo che loro ne conoscono il valore, quello delle cose semplici, come è semplice un sorriso."
Recensione di Paola Annoni