Bastano i posti di blocco di guerriglieri armati, la paradossale burocrazia statale (non solo straniera), l’aggressività alcolica di chi vive di stenti o le tempeste di sabbia per fermare Marco Deambrogio con un obbiettivo preciso in testa? Ancora una volta no. La sua è un’idea ben precisa, come dice il titolo stesso, Destinazione Afghanistan (Sperling &
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